di Alessandro Cerreoni –
Cos’è la fitoterapia? Come si inserisce a livello integrativo nella cura delle più disparate patologie? E’ utile anche in ambito della prevenzione? In che modo un dottore sceglie il fitoterapico più appropriato? Per saperne di più ne parliamo con il dottor Antonio Gorini, un medico che ha scelto la mission professionale di mettere al centro la persona nella sua complessità e trovare la cura che sia personalizzata e volta a ristabilire uno stato di salute prolungato
Dottor Gorini, nella medicina integrata rientra anche la fitoterapia, ne vogliamo parlare?
“La fitoterapia è la medicina più antica che l’Uomo abbia usato. Le piante sono state sperimentate dall’uomo primitivo per curare le più svariate situazioni. Da allora sono stati compiuti enormi progressi. Ora conosciamo i meccanismi biologici di funzionamento (meccanismo d’azione) della maggior parte delle piante utilizzate comunemente a scopo medicinale. Quando parliamo di fitoterapia parliamo di terapie naturali basate sulla chimica vegetale anziché sulla chimica industriale dei più noti farmaci chimici. Il primo farmaco di sintesi chimica fu l’acido acetilsalicilico. Ciò avvenne nel 1897 a partire da una molecola vegetale presa dal salice. E’ tutt’ora uno dei farmaci antinfiammatori più usati al mondo. Pochi sanno che il suo meccanismo d’azione rimase misterioso per ben 70 anni! Il mistero fu chiarito solo nel 1982 dal dott. Vane, che per questa scoperta vinse il premio Nobel insieme a Bergstrom e Samuelsson. Quindi gli attuali farmaci chimici derivano per lo più da una modificazione di un principio attivo vegetale. In tal modo si ottiene una ‘nuova’ molecola chimica che può essere brevettata a commercializzata. Immaginate la varietà del mondo vegetale e potete comprendere le enormi potenzialità della fitoterapia nella cura delle malattie”.
Ci siamo appena messi alle spalle una lunga stagione calda, quanto può essere importante la fitoterapia e in che modo?
“Col caldo possiamo avere disturbi come la ‘pressione bassa’, che provoca debolezza marcata, giramenti di testa, a volte veri e propri svenimenti. Un rimedio utile è quello di idratarsi molto bene con acqua a residuo fisso medio e, se vogliamo, possiamo mettere nell’acqua delle radici di liquirizia. Se il problema persiste il medico esperto in fitoterapia potrà prescrivere degli estratti di Guaranà, Ippocastano e Liquirizia per aumentare il tono vascolare. L’uso di questi preparati è valido nella pratica, ma non vi sono studi a supporto. Altro problema che si riscontra di frequente col caldo è la sensazione di gambe pesanti. Da molti anni si utilizzano in prevenzione numerosi prodotti (creme, gocce, capsule, ecc.) a base di flavonoidi e/o antocianosidi, di cui i più famosi sono gli estratti del mirtillo. Molto interessante è l’uso dell’escina estratta dai semi essiccati di Ippocastano, che aumenta la resistenza capillare e migliora il ritorno venoso, ha anche azione antinfiammatoria e di drenaggio linfatico. Molto usati anche gli estratti di Amamelide, Vite, Centella asiatica e Meliloto. In commercio si trovano numerosi prodotti che li contengono tutti o quasi. L’obiettivo comune è drenare i liquidi in eccesso, favorire il ritorno venoso e linfatico, rinforzare i vasi sanguigni”.
Come può essere utile la fitoterapia per affrontare le problematiche legate alle allergie stagionali?
“Numerose piante hanno azione simil-antistaminica e cortisonica. Una tra le più usate nelle forme lievi di rino-congiuntivite allergica è il Ribes nigrum, anche se non vi siano evidenze di studi, si è mostrato efficace nella riduzione della sintomatologia. Più studiato è l’uso della Perilla e della Boswellia. In ogni caso, per avere l’effetto terapeutico è bene recarsi da un esperto del settore per avere la corretta prescrizione a fronte di una adeguata diagnosi dell’allergia e della sua gravità”.
Che tipo di supporto può dare la fitoterapia nell’ambito delle malattie cardiovascolari?
“In campo cardiovascolare la fitoterapia è molto utilizzata nella prevenzione grazie all’enorme numero di antiossidanti e antinfiammatori naturali, e al trattamento di diverse problematiche come il colesterolo alto e altre problematiche del metabolismo, disturbi del microcircolo, alterazioni lievi della pressione arteriosa, l’insufficienza venosa, alcune forme di tachicardia”.
Qualche esempio di quello che offre di meraviglioso la nostra natura?
“Domanda interessante… Istintivamente direi che l’Uomo è la creazione più straordinaria di Madre Natura, ma immagino che non sia questo il senso della domanda, pertanto, rimarrò nell’alveo della fitoterapia. Un esempio su tutti è la Curcuma il cui estratto, la curcumina, ha una quantità straordinaria di effetti benefici per la salute. Molecola antichissima e super studiata. Pensate che se mettiamo la voce ‘curcumin’ nel motore di ricerca Pubmed troviamo più di 17 mila articoli…. A fini preventivi e terapeutici deve essere assunta in estratti ad alta disponibilità biologica e non sotto forma della comune spezia. Altra straordinaria pianta dalla cui corteccia estraiamo un farmaco meraviglioso è la Boswellia serrata (Incenso indiano). Gli acidi boswellici hanno una potente azione antinfiammatoria capace di sostituire i comuni farmaci di sintesi senza averne gli effetti collaterali. L’elenco è infinito quanto la meravigliosa Natura…”.
Come avviene la scelta di un fitoterapico da parte di un medico?
“La scelta è la stessa che si attua per un farmaco di sintesi. Per questo è importante rivolgersi ad un medico esperto di fitoterapia, anche perché questi farmaci possono avere interazioni ed effetti collaterali, che devono essere ben conosciuti. Non tutto ciò che è ‘naturale’ è innocuo… La qualità della materia prima è fondamentale! Il medico prescrittore deve conoscere anche la qualità del prodotto utilizzato. Un prodotto di scarsa qualità può non essere efficace e dare anche effetti non desiderati”.
Quale può essere il fitoterapico utile per l’ansia?
“L’ansia è un disturbo complesso. Nella medicina integrata si evita di mettere etichette diagnostiche, ma cerchiamo di comprendere la Persona che abbiamo davanti per aiutarla al meglio. Ognuno sviluppa una ‘sua’ forma di ansia, che deve essere gestita al meglio. Dal punto di vista fitoterapico nelle forme lievi di ansia i rimedi più utilizzati sono a base di Melissa, Passiflora, Valeriana, Lavanda, Scutellaria”.
E quello per i disturbi gastrointestinali?
“Il mondo dei disturbi gastro-intestinali è immenso. Risente molto della componente emozionale, dello stress ambientale, sociale, alimentare, dell’assetto ormonale… Insomma, un mondo complesso. Pertanto, diventa difficile avere una ‘ricettina’ per i vari disturbi. Indispensabile avere stili di vita corretti a cui associare la medicina naturale, che da sola nulla può contro l’introduzione, ad esempio, di quintali di sostanze infiammatorie introdotte con i cibi… Tra le piante più utilizzate con azione antinfiammatoria troviamo l’Aloe gel, la Boswellia, la Camomilla; ad azione antidiarroica la Tormentilla e la Ratania; contro la nausea e il vomito lo zenzero; come lassativi la Senna, l’Aloe, il Rabarbaro. Le potenzialità terapeutiche della fitoterapia sono veramente tante. Molto importante è evitare di fare da soli. Rivolgetevi sempre ad un medico esperto”.