DOTTOR DAVIDE PITTI – LOGOPEDISTA E INSEGNANTE SCUOLA DELL’INFANZIA

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Descrizione:

ARGOMENTO: "RIABILITAZIONE DEL LINGUAGGIO IN ETA’ EVOLUTIVA"

Video:

Riabilitazione del linguaggio in età evolutiva quindi tocchiamo un argomento che riguarda molti soggetti in fase evolutiva e lo facciamo con uno specialista il Dottor Davide Pitti logopedista e insegnante scuola dell'infanzia Benvenuto dottore

Grazie

E grazie a lei per aver accolto il nostro invito e per essere qui parliamo focalizziamoci su questo argomento che abbiamo scelto riabilitazione del linguaggio in età evolutiva cosa vuol dire?

Significa che il linguaggio ha una sua finestra evolutiva non è una cosa che si apprende ma è una cosa che si sviluppa quindi è una cosa fondamentalmente Il problema è quando il linguaggio non si sviluppa in modo adeguato e allora c'è una finestra evolutiva nella quale si può intervenire che è diciamo dal terzo anno di vita a volte anche dal secondo fino ai 5-6 anni poi dopo la finestra comincia a chiudersi e molti giochi sono fatti quindi non è poi semplice intervenire su queste difficoltà

Come si inquadra quindi parliamo di come si diagnostica il disturbo del linguaggio?

Allora la diagnosi è appannaggio dei medici e degli psicologi ci sono diversi strumenti standardizzati che possono sicuramente aiutare a inquadrare il disturbo però con gli anni mi sono reso conto che è una valutazione di tipo qualitativo quindi è legata molto all'esperienza alla casistica è fondamentale poi per inquadrare la difficoltà perché ogni bambino poi fa una storia a sé e e ideare perché tante volte va ideata una terapia adatta al bambino

Le prospettive riabilitative dottore?

Allora dipende a quale scala bisogna lavorare, ci sono diversi sottotipi anzi è un universo però diciamo per inquadrare con semplicità l'argomento ci sono dei problemi che sono al limite del neuropsicologico quindi del vero disturbo del linguaggio che sono quelle che si chiamavano le dislalie quindi le difficoltà articolatorie e queste non hanno un grosso impatto sulla vita tranne per quanto riguarda problemi di tipo otorino oppure di tipo ortodontico o di diciamo relazionale uno può essere preso in giro se ha un s interdentale o un R moscia però ci si limita a questo, poi ci sono i problemi di tipo fonologico quando c'è una difficoltà nel bambino a concettualizzare la differenza
fra tratti distintivi cioè il fatto che alcuni suoni hanno un portano un significato importante per esempio t e c è tipicamente confuso da tanti bambini per cui tavolo e cavolo per loro è la stessa parola, poi ci sono problemi qui si si va crescendo in in importanza ci sono i problemi poi che riguardano la morfosintassi quindi la comprensione la produzione corretta del linguaggio a livello di grammatica sostanzialmente e questo anche ha un impatto importante poi impatto ancora maggiore, i problemi di tipo lessicale semantico cioè i bambini hanno una povertà nella comprensione del lessico nella produzione del lessico e anche nel far corrispondere un significato a una certa etichetta lessicale e salendo ancora ci sono i disturbi di tipo pragmatico che sono tipici per esempio dello spettro autistico ma non solo e in questo caso i bambini si parla ovviamente di bambini già un pochino più grandi ma già nei piccoli si si può identificare questo problema hanno difficoltà a comprendere per esempio le metafore il linguaggio figurato l'ironia fanno fatica a usare il linguaggio nel contesto comunicativo e questo ovviamente ha un impatto molto importante sulla qualità della vita e ed è non è neanche tanto facile da inquadrare e da e da affrontare a livello logopedico

In relazione ai ai vari livelli di disturbo del linguaggio esiste una metodologia diciamo che si può diciamo utilizzare

Sì ci sono tantissimi approcci che si possono tentare personalmente diciamo che io ho studiato molto questi argomenti poi mi sono fatto degli strumenti riabilitativi personali miei più o meno condivisi con altri diciamo che il sottofondo fin da
quando i bambini sono molto piccoli è la metacognizione quindi la consapevolezza un bambino come chiunque altro ha bisogno di essere consapevole ad esempio delle proprie difficoltà perché se ne è consapevole può riconoscerle può imparare a gestirle perché magari apprende degli strumenti e sa come e quando utilizzarli quindi il sottofondo metacognitivo è fondamentale più semplice nei piccoli piu 'importante nei bambini più grandi nei ragazzi anche
e per quanto riguarda il i problemi fonologici che sono il livello meno simbolico diciamo L'ideale è lavorare sulle coppie minime cioè mettere di fronte il bambino al al fatto che t e c per esempio portano un significato per cui se io dico tavolo e cavolo e tu non capisci ti metto di fronte a un problema che cognitivamente devi risolvere quindi innesco un meccanismo di evolutivo

Grazie dottore
Mail: emiliolivi@yahoo.it

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