ARGOMENTO: CHIRURGIA ROBOTICA IN UROLOGIA
SPEAKER:
Chirurgia robotica, argomento di cui sicuramente abbiamo spesso sentito parlare e anche associato a diversi ambiti, con tanti vantaggi sotto diversi punti di vista. Vedremo oggi in particolare come ci aiuta in urologia e lo faremo ovviamente con un medico urologo, docente all'Università Cattolica del Sacro Cuore, il professor Emilio Sacco. Professore, benvenuto.
PROF. EMILIO SACCO:
Grazie per l'invito.
SPEAKER:
Grazie a lei di averlo accettato.
Allora abbiamo detto chirurgia robotica, questo è il macro argomento di oggi e comincio con una domanda che sicuramente è una domanda che le fanno frequentemente. Quando parliamo di chirurgia robotica cosa dobbiamo immaginare? Che ci sia un altro medico sintetico che va a svolgere un'operazione al posto di quello che prima chiamavamo medico?
PROF. EMILIO SACCO:
Allora, chiariamo subito questo concetto perché è una frequente preoccupazione dei pazienti. Chirurgia robotica non vuol dire che un intervento chirurgico lo esegue una macchina in autonomia, come vediamo in ambito industriale, per esempio. Un'automazione con un algoritmo. Il robot è un'interfaccia che è tra il chirurgo e il paziente. Il chirurgo che opera in chirurgia robotica non è più come una volta...
ha contatto col paziente ma è distante, in teoria può essere distante anche dall'altra parte del mondo. Quindi non è richiesta questa vicinanza proprio perché il robot permette di operare a distanza, si parla di telechirurgia. Nella maggior parte dei casi il chirurgo è nella sala operatoria o subito accanto, ma di fatto cosa fa questa interfaccia tra il chirurgo e il paziente?
permette di eseguire un intervento con tutta una serie di meccanismi che sono appunto messi a disposizione dal robot, meccanismi che migliorano la precisione dell'intervento chirurgico. Per esempio uno degli aspetti della chirurgia a cella aperta è quello del tremore delle mani che fisicamente il robot elimina proprio un filtro per eliminare il tremore degli strumenti per cui non c'è questo problema che riduce la precisione.
Il robot inoltre permette una visione ingrandita. Questo fa sì che il chirurgo può vedere da vicino delle strutture, spesso molto piccole, e quindi decidere se preservarle o meno, fare delle incisioni nella sede chirurgica molto più precise. Questo ingrandimento insieme alla visione tridimensionale che è un'altra funzione che il robot offre, di fatto il chirurgo è letteralmente immerso nel campo operatorio, a livello addominale è come un insetto che vola nell'addome del paziente, quindi ha grandi libertà di movimento. L'altro aspetto che il robot mette a disposizione è una maggiore, si chiamano gradi di libertà, cioè capacità degli strumenti di roteare e quindi di muoversi, che vanno oltre quello dei limiti delle articolazioni delle mani del chirurgo.
SPEAKER:
Quindi andiamo proprio diciamo ad aumentare il potenziale del chirurgo perché la macchina senza chirurgo non ha operazione.
PROF. EMILIO SACCO:
La macchina non fa assolutamente nulla di automatico. Questo cosa sottolinea? Sottolinea che è sempre, rimane sempre importante l'abilità del chirurgo. Quindi la sua esperienza e la sua formazione è la formazione che ha alle spalle e quindi è sempre importante che sia un buon chirurgo a fare l'intervento il robot in mano a un chirurgo non esperto non esegue un intervento migliore o meglio un chirurgo non esperto con in mano un robot non migliora la sua prestazione che dal punto di vista del paziente è proprio questa la parte che ci mette paura questo è molto importante per cui e' importante da chiarire perché è una delle paure del paziente che subisca qualcosa così di automatico. Ovviamente poi la chirurgia robotica include tutta una serie di vantaggi che sono proprie della laparoscopia perché di fatto in robotica noi operiamo in laparoscopia, cioè con l'esecuzione di buchetti sulla parete, in caso dell'urologia alla parete addominale.
Piuttosto che fare una incisione chirurgica tradizionale, quindi il taglio. Il taglio classico che chiaramente è più invasivo. Si parla appunto in robotica di chirurgia mini invasiva, intendendo proprio questo, cioè evitare una grande incisione chirurgica, ma limitare appunto l'incisione a piccoli buchetti sulla parete addominale che danno molto meno dolore, sono meno a rischio di infezione.
SPEAKER:
E ovviamente vi rimando al dottor Sacco per qualunque domanda aggiuntiva, abbiamo una mail a cui possiamo contattarlo, emilio.sacco@unicatt.it in modo che dalla voce di un esperto avremo ogni informazione aggiuntiva di cui abbiamo bisogno. Professore, la ringrazio moltissimo di questo suo approfondimento ma l'aspetto per andarne a spiegare anche altri che sicuramente ci sono tante innovazioni che vale la pena portare al nostro pubblico. Salutiamo insieme tutti i nostri ascoltatori con i quali noi ci vediamo alla prossima puntata.