ARGOMENTO: SINDROME DA TACHICARDIA POSTURALE (POTS)
SPEAKER:
Sindrome da tachicardia posturale. Argomento molto interessante anche perché sono sicura, sconosciuta e più, delle persone che sono in ascolto. Però è interessante sapere che, anzitutto, c'è, cosa comporta e anche come va gestita. Ne parleremo con un esperto, medico cardiologo, professore dell'Università La Sapienza di Roma, il professor Stefano Strano. Professore, benvenuto. Benvenuto. Grazie mille di aver accettato il nostro invito.
PROF. STEFANO STRANO:
Grazie a lei.
SPEAKER:
Allora, sindrome da tachicardia posturale, questo sarà il nostro argomento. E penso doveroso andare, anzitutto, a spiegare ai nostri ascoltatori di cosa parliamo.
PROF. STEFANO STRANO:
Bene. La tachicardia posturale è un incremento eccessivo della frequenza cardiaca quando il soggetto si mette, la persona si mette in piedi. Un incremento di 30 o più battiti per minuto o comunque superiore ai 120 battiti per minuto. Chiaramente la frequenza cardiaca in posizione orizzontale al riposo può essere... generalmente normale e non ha nessun disturbo il soggetto, se non un pochino di ansietà di fondo. Il problema è quello che non riesce più a fare quando si mette in piedi, cioè un grosso scadimento della qualità di vita.
SPEAKER:
Perché, appunto, da una posizione orizzontale, alzarsi in piedi e provare un forte senso di tachicardia, se è una condizione che perdura nel tempo, è una condizione debilitante.
PROF. STEFANO STRANO:
È una condizione debilitante perché il soggetto non ha una riduzione della sua capacità funzionale, avendo una frequenza cardiaca più alta. Poi soprattutto ha questi disturbi ogni volta che si mette in piedi che sono caratterizzati da una testa leggera oppure da una confusione, quello che si chiama il brain fog, o anche un disturbo dell'equilibrio. Insomma, in pratica, potremmo dire una sindrome da intolleranza all'ortostatismo.
SPEAKER:
E quanto dura questa crisi ortostatica?
PROF. STEFANO STRANO:
diciamo perdura per tutte le attività della giornata che vengono svuote in piedi. C'è da dire che nella definizione ecco va sempre distinto che c'è questo incremento eccessivo della frequenza elettrica senza una caduta della pressione arteriosa. Questo è il requisito importante perché uno potrebbe e infatti si confonde con il fatto che ha la pressione bassa, no? Oggi fa tanto calma, la pressione bassa e tutto, no? Invece questa tachieria posturale è proprio un problema proprio di disautonomia cardiovascolare, cioè il cuore non regola più esattamente come dovrebbe nel soddisfare le esigenze delle attività quotidiane.
SPEAKER:
Esatto, ma come faccio a riconoscere che il sintomo parla di una appunto tachicardia posturale o non di un'altra cosa, perché anche appunto l'estate mi alzo dal divano dove sono un po' stravaccata e ho una sensazione di testa che gira, magari mi vedo bianco, mi viene da cadere, ma dura pochi minuti e poi cominci subito a sentire che...
PROF. STEFANO STRANO:
Certo, certo, alcuni soggetti poi tra l'altro, tanto per confondere meglio, hanno anche le presincopi, fino anche a avere spesso le sincopi, le sincopi sempre neurovegetative naturalmente. Come faccio a distinguere? Lì c'è la responsabilità individuale di non sottovalutare dei disturbi che limitano la propria capacità funzionale e quindi rivolgersi subito al medico perché il medico ha un compito altrettanto importante e di responsabilità, cioè quello di distinguere se il disturbo è un disturbo funzionale o comunque un disturbo legato a una disfunzione del sistema neurovegetativo oppure se dietro c'è una malattia importante, cioè c'è una cardiopatia.
SPEAKER:
Rimandiamo alla mail del professor Strano per qualunque domanda aggiuntiva perché... ecco però questo ci fa capire la complessità anche un po' terminologica, ci fa capire... quanto è importante rivolgere ad un esperto? Ci tengo sempre a sottolineare questo aspetto. Non trascurare mai i sintomi, soprattutto se si ripetono nel tempo in maniera frequente, qualunque sintomo sia, e andare dal medico a chiedere aiuto. Perché, come abbiamo visto, ci possiamo trovare in condizioni che sono solo da mani esperte da poter gestire. Bisogna fare una diagnosi differenziale, attenta, importante e soprattutto bisogna risalire alle cause il più presto possibile. Ora, in riferimento al banner avete anche tutti i contatti del professor Strano, quindi non esitate a contattarlo. Io la ringrazio moltissimo del tempo che ci ha dedicato. Salutiamo insieme i nostri ascoltatori.
PROF. STEFANO STRANO:
Un saluto. Un saluto.