Si è svolto a Milano, dal 20 al 23 giugno 2024, il 51° Congresso Nazionale Sirm (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica). In tal senso, si registrano le dichiarazioni del prof. Gianpaolo Carrafiello, presidente del Congresso Sirm, in merito al ruolo del radiologo in oncologia: “Fino a qualche anno fa avevamo tre grandi pilastri per il trattamento del cancro: la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia. Oggi c’è anche la radiologia interventistica”.
Negli ultimi anni la radiologia interventista ha fatto grandi passi in avanti diventando un’alternativa importante per il trattamento di alcuni tumori.
La prerogativa della radiologia interventistica è quella di eseguire manovre diagnostiche e terapeutiche con un approccio di minimainvasività, che viene cioè effettuato attraverso la cute mediante aghi e cateteri e non attraverso tagli della cute stessa.
Il servizio gestisce l’esecuzione di procedure di diagnostica invasiva costituite dai prelievi bioptici che vengono eseguite sotto guida TC, ecografica e fluoroscopia. Tali procedure sono eseguite nella maggior parte dei casi su pazienti in regime di Day Hospital.
Per quanto riguarda l’ambito terapeutico, si effettuano trattamenti di noduli neoplastici (più spesso a livello di fegato e rene) tramite procedure di ablazione percutanea con aghi per radiofrequenza o microonde, o in alternativa trattamenti trans arteriosi di embolizzazione o chemioembolizzazione. Un’ulteriore opzione terapeutica, sviluppata in collaborazione con il Servizio di Medicina Nucleare, è costituita dai trattamenti di radioembolizzazione del fegato. Con tali metodiche vengono più frequentemente trattate metastasi al fegato e noduli di epatocarcinoma.